"se apro un libro, migliaia di farfalle si liberano"
Mario Giunta
COLLANA /Fotografia/
aggiornato il 9 novembre 2923
Andrea Lattuca - Erminio Gattuso
La Settimana Santa di Aidone
Tradizioni e Misteri
Fotografie
CollanaFotografia/7
Scorrono i secoli, passano intere generazioni, muta l’aspetto di ogni cosa nel mondo, anche in un remoto borgo della Sicilia interna come Aidone. Eppure c’è qualcosa che non cambia, restia ad ogni metamorfosi, insensibile ad ogni offesa degli uomini e del falso progresso, qualcosa che non si arrende alla legge inesorabile del tempo. Ogni aidonese lo sa ed è per questo che non vuole mancare ai riti della Settimana Santa, ai giorni del dolore e della gioia, dove ritrova le radici di sé stesso e le ragioni della sua appartenenza a una comunità. Perché un Santone non è solo un apostolo in cartapesta dagli occhi sbarrati e dai colori sgargianti, ma un suo personale nume tutelare che lo protegge nelle tempeste della vita; il Cristo morto non è solo il figlio di Dio che accetta ogni giorno di morire per noi, ma l’immagine dei tantimorti della sua famiglia, che non se ne sono mai andati nel ricordo; la Madonna con il suo lutto è la propria madre che ad ogni pugnalata rispondeva con una carezza. Nei giorni della Passione, dunque, ogni aidonese rivive la sua storia personale e collettiva, con la consapevolezza che alla fine del tunnel troverà la luce.
Dalla Prefazione di Silvio Raffiotta
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Enrico La Bianca
INVISIBILI
Fotografie
CollanaFotografia/6
E una luce trasversale ferisce con un sol colpo gli occhi dell’anima e catapulta lo sguardo in una dimensione visionaria e incantata: ogni particolare diventa, così, corona dell’assenza, ogni gesto ritratto modifica la prospettiva, ogni angolazione ottica viene sovvertita da un gioco di luce.
Una luce trasversale che crea un intreccio di quiete e d’azione, di attesa e sollevata preghiera, di ombra lontana e di ascesa celeste: ecco la Donna nel suo peso annullato, ecco la Donna nella sua grazia divina ascendere dalla terra coperta di basole sulle spalle degli uomini
Nudi di luce.
L’odore acre della polvere da sparo si mescola al profumo pastoso dell’incenso e stordisce i sensi e la memoria: tutto ritorna indietro in un passato che si ripete senza tempo e senza spazio, tutto si annulla e rinasce in una nuova luce non conforme alla realtà vissuta ma percepita dai sensi coinvolti e potenziati.
Se nel cielo si leva il fumo dei botti in trionfo, dalle vie si alza chiassosa la preghiera, gli sguardi scendono sui piedi sporchi di chi con sforzo e sudore rivive la storia di un antico passato; gli occhi uni incontrano gli occhi altri, ma la luce filtra e trasfigura con leggere trasparenze gli uni e gli altri, la luce annulla e leviga ogni uno e ogni altro.
La luce salva dalla banalità, accorre in aiuto al ritratto e lo purifica, restituendolo al principio della giusta invisibilità.
Dalla Prefazione di Consuelo Cantaro
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NON DISPONIBILE
Collana/Fotografia/5/
Fotografie di Fabio Marino
La Settimana Santa a Enna
Diario Visivo di segni e rituali tradizionali
Se per la Chiesa cattolica la Pasqua rappresenta il fulcro del suo magistero così come, nel solco dei suoi antichi insegnamenti, si è andato poi consolidando alla luce dei dettami della Controriforma volti ad esaltare il momento della Redenzione e costituendo la solennità più importante del suo calendario liturgico, per il popolo siciliano essa rappresenta sì la festa religiosa più importante ma costituisce pure un vitale momento di aggregazione in cui ognuno è spettatore e attore, ora dolente ora esultante, dei suoi riti devozionali, vari e complessi, caratterizzati da significative simbologie e imbevuti di influssi spagnoleschi....
dalla prefazione di Rocco Lombardo
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Lattuca, Marino, Modica, Piscitello, Puglisi
DUE LUGLIO Cultura, appartenenza, identità ad Enna
Capire da dove veniamo, rappresenta una necessaria lente per guardare a ciò che siamo non solo in termini sociologici ma anche nell’intimo della dimensione psicologica, e l’evoluzione dei modelli epistemologici ha portato a guardare i fenomeni collettivi come fenomeni anche profondamente personali.
Tra i fenomeni umani la cultura è senza dubbio tra i più complessi, un insieme di meccanismi di controllo messi in atto allo scopo di orientare il comportamento, senza i quali “il comportamento dell’uomo sarebbe praticamente ingovernabile, un puro caos di azioni senza scopo e di emozioni in tumulto, la sua esperienza sarebbe praticamente informe.” (Geertz 1987, 89)
Non esiste natura umana indipendente dalla cultura (ibidem, 93) e non c’è uomo senza cultura, intesa quale fondamento strutturale e strutturante dello psichismo umano poiché essa è in fondo un’insieme di enunciati sulle origini, sul perchè delle cose.
Ciascuna identità è dunque il risultato di processi millenari di trasmissione di contenuti culturali che riemergono in particolari fenomeni socio-ambientali i quali sembrano favorire particolarmente l’espressione della comune origine fondativa dell’ethos di un popolo.
dall'introduzione del Dott. Giancarlo Pintus
Collana/Fotografia/4/
NON DISPONIBILE
NON DISPONIBILE
Collana/Fotografia/3/
Enrico La Bianca
Segni di fede Appunti fotografici sul Venerdì Santo a Enna
Nel presentare il suo libro di fotografie, Enrico La Bianca cita una disputa tra Leonardo Sciascia e la Chiesa cattolica, ponendosi, o riproponendo, la domanda sulla natura autentica delle sacre rappresentazioni e delle feste religiose in Sicilia. Esprimono esse il reale coinvolgimento nella fede cristiana, la partecipazione collettiva al mistero e alla morte del figlio di Dio, o sono piuttosto reviviscenze degli antichi atteggiamenti pagani? Il che equivale a dire: sono da ascriversi esclusivamente alle tante manifestazioni del folclore e delle tradizioni popolari, o hanno a che vedere col trascendente? Esprimono un afflato religioso o sono semplicemente la messa in scena di un dramma tutto umano – morte, malattie, indigenze, persecuzione, assassinii, tradimenti, oppressioni – trasfigurato nel linguaggio del mito di cui la religione farebbe parte?
Dalla prefazione di Savatore Chiello
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TIRATURA LIMITATA
Collana/Fotografia/2/
Maurizio Vetri PALIO DEI BERBERI Cavalli e cavalieri a Calascibetta
Tra un battito di ciglia e l’altro
Diamo per scontato cosa voglia dire per un attimo “immagine”, ”soggetto”, ”oggetto”: pensiamo tra un battito di ciglia e l’altro!
Quando alcune foto riescono a captare i rapporti di luce, fa il suo ingresso un mondo visibile, un evento unico.
Un dipinto per esempio, va guardato immergendosi nelle pieghe del colore, tra lo spessore della sua superficie, tra la prospettiva di rapporti figura-sfondo: la mano è passata di lì con lo sguardo, e ci si deve preparare ad inframondi paralleli che stanno accanto al tutto, che aprono pieghe nelle pieghe, un mondo dentro al mondo.
Con l’immagine fotografica, si manifesta invece una particolare sospensione. (continua)
dalla prefazione di Gaspare Gentile
Collana/Fotografia/1/
Maurizio Vetri Slow Visions Visioni dal Venerdi Santo a Enna
Mi stupisco guardando le immagini fotografiche di Maurizio Vetri.
Non riesco, al primo approccio, a capirne le motivazioni.
Sono fotografie e in quanto tali dovrebbero rimandare ai soggetti fotografati.
Invece no.
La soggettività del fotografo non viene posta in secondo piano.
Forse perché Maurizio ha maturato una sua realtà autoriale. Forse perché nelle sue immagini c’è uno scambio tra fuori e dentro. Forse perché crea, nell’istante storicizzante dello scatto, una congiunzione tra ciò che è stato e ciò che potrebbe essere.
Continuo a non raccapezzarmi.
C’è una ricerca formale nelle sue foto senza una esasperata tensione ad un estetismo fine a se stesso. I colori sono equilibrati e non affondano mai in un contrasto eccessivo..........
(dalla presentazione di Massimo Estero)
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